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Ingeneria Cellulare e Molecolare

Paolo A. Netti

Filippo Causa

Valeria Panzetta

David Dannhauser

I fluidi biologici sono una “miniera d’oro” di informazioni che possono definire lo stato fisiologico o individuare patologie degli individui. Il successo di una diagnosi precoce e corretta dipende dall’efficace recupero di queste informazioni dal fluido. Sfortunatamente, la concentrazione di molecole bersaglio specifiche per patologie critiche è solitamente inferiore al limite di rilevamento degli apparati di test convenzionali. Inoltre, alcuni fluidi sono disponibili solo in piccoli volumi. In questo senso, i Lab-on-a-Chip (LOC) sono emersi come tecnologie leader che promettono di avere un impatto drammatico sulla prossima generazione di dispositivi diagnostici. LOC si riferisce a un insieme di tecnologie che consentono di eseguire operazioni, che normalmente richiedono un intero laboratorio, su scala miniaturizzata, all’interno di un dispositivo portatile o palmare. I LOC apportano enormi vantaggi in diagnostica, biologia cellulare, microbiologia e biochimica poiché richiedono il trattamento di volumi molto piccoli di analita e piccole quantità di sostanze chimiche e reagenti. In particolare, il mercato dei dispositivi LOC legati alla diagnostica in vitro (IVD) raggiunge i 45,7 miliardi di dollari di vendite globali nel 2012, con una proiezione che raggiungerà i 65 miliardi di dollari nel 2017. All’interno del mercato IVD, i dispositivi per la diagnostica molecolare e i dispositivi Point-of-Care (POC) le categorie sono le più emergenti. Un’implementazione efficace del LOC richiede l’integrazione di microfluidica, fenomeni di trasporto, funzionalizzazione superficiale e reazioni multifase. Le attività svolte nel laboratorio LOC si concentrano sugli aspetti tecnologici legati alle applicazioni lab-on-chip. Più in dettaglio, tecnologie e processi appositamente sviluppati consentono la fabbricazione di particelle per saggi basati su microsfere in fluidi biologici all’interno di microdispositivi; micro e nanofabbricazione di piattaforme microfluidiche; simulare le condizioni di lavorazione; sviluppo di schemi di lettura per ottenere firme specifiche di cellule viventi o biomarcatori.

Rheometro (MCR 302 – Anton Paar)

Microscopio CellR 

Microscopio invertito (iX81 – Olympus)

Microscopia Olografica (Lyncee)

Microfresatura (Minitech)

Telecamera ad alta velocità (Mikrotron)

Piazzale Tecchio 80, Polo ovest ‘Ingegneria’ Fuorigrotta

Piano -1 sezione Polimeri (DICMaPI)

Stanza 11

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